Persone che fanno cose, persone che governano i processi
- 19 Maggio 2023
- Pubblicato da: Officine
- Categoria: News
Dopo aver analizzato e formalizzato i processi aziendali, abbiamo ridefinito il chi fa cosa, aggiungendo i nomi su ogni processo. Quando si parla di persone, spesso l’accento è posto su mansionari e job description tralasciando qualcosa che sembra scontato ma spesso non lo è: il tema della responsabilità.
Le risorse sono responsabili delle proprie azioni, in caso di problema devono avere chiaro a chi riportano, chi ha la responsabilità al livello superiore, risalendo così… tutto l’organigramma. E siamo arrivati ad un punto centrale di ogni progetto di organizzazione aziendale, lo schema che incasella le risorse in uno strumento visivo essenziale che rappresenta la struttura gerarchica, mostra le relazioni di autorità, i livelli decisionali e la catena di comando. In questo articolo, esploreremo diversi tipi di visualizzazione utilizzata.
L’organigramma gerarchico è il tipo di organigramma aziendale più comune. Rappresenta la struttura organizzativa in modo piramidale, con il vertice occupato dalla posizione di massima autorità e i livelli successivi che si estendono verso il basso fino alle posizioni di base. È un grande classico, relativamente facile da definire, ma che offre una visione limitata che non sempre si adatta agli attuali contesti organizzativi.
L’organigramma a matrice è una struttura che combina due diverse linee di autorità: funzionale e di progetto. In un organigramma a matrice, i dipendenti sono assegnati a un responsabile funzionale e a uno o più responsabili di progetto. Questo tipo di organigramma favorisce la collaborazione tra dipartimenti e consente un flusso di informazioni più dinamico. È particolarmente adatto per le organizzazioni che gestiscono progetti complessi e multidisciplinari, è il modello che abbiamo scelto.
L’organigramma a rete, o organigramma orizzontale, è caratterizzato dalla mancanza di una struttura gerarchica rigida. Questa visualizzazione rappresenta le relazioni interdipendenti tra le persone all’interno dell’organizzazione in modo non lineare. Promuove l’autonomia, la collaborazione e la flessibilità nell’azienda, è particolarmente adatto per le organizzazioni che enfatizzano l’innovazione e la creatività. Bello su carta, molto difficile da gestire, la gerarchia è spesso indispensabile.
L’organigramma a processi si concentra sulle attività aziendali e sul flusso delle informazioni invece che sulla gerarchia. Mostra come le diverse funzioni e i dipartimenti interagiscono all’interno di un processo specifico. Questo tipo di organigramma mette in evidenza la collaborazione trasversale e l’orientamento al risultato, consentendo di identificare in modo chiaro i punti critici e le responsabilità nelle attività aziendali. Si tratta dell’organigramma definitivo quello a cui si dovrebbe tendere. Condizione necessaria è una radicata cultura dei processi in azienda, è un punto di approdo più che di partenza. È il fine che ci siamo posti in Officine.
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